Eclisse di Luna, una storia vera.
La sera del 27, dopo essere rimasto in contatto tutto il giorno con un mio amico a sua volta interessato all’evento, preso quasi dallo sconforto, lo sento l’ultima volta verso le 21:00 chiedendo se ci fossero novità e se avessimo voluto rischiare di perdere metà della notte per andare incontro alle nubi.
“Andiamo al Gottardo, sembra si stia aprendo”
Ceno in fretta, preparo l’attrezzatura e lo raggiungo a casa sua, 1h e 20 minuti dopo, fortunatamente nella direzione della nostra meta.
L’eclisse di luna non è un evento così raro come ci dicono i giornali, né che ne capiti una nella vita, come si può vedere dalla tabella su wikipedia, nè è garantito che la luna diventi rossa per forza. In realtà il colore della luna dipende molto da cosa transita negli strati atmosferici terrestri che rifrangono la luce che non dovrebbe arrivare sul disco lunare se non ci fosse l’atmosfera.
Ecco che arrivo a casa del mio amico, mi fa vedere dal computer la proiezione dell’eevoluzione delle nubi di un servizio che non conoscevo nemmeno minimamente e che sembrava molto quelle animazioni che si vedono nei film quando si deve prendere una decisione critica.
Punta un dito sulla mappa. “Ti va il passo della Novena?” “Bello, c’è anche il laghetto, magari riesco a fare il time lapse con il riflesso nell’acqua!”
Si parte, cerco di rilassarmi mentre vengo portato a destinazione preparandomi un po’ scettico a vedere la prima stella in mezzo al mare di nubi sovrastante. La nostra eclisse di Luna sembrava veramente lontana.
Dopo circa un’ora, dal parabrezza vedo una timida stella comparire e le speranze iniziano a essere più intense.
Arriviamo al passo della Novena dopo aver salutato diversi cervi e una volpe che ci aspettava al parcheggio e constatiamo subito che per fare le foto con il laghetto ci saremmo giocati le sagome delle montagne nelle foto panoramiche di questa eclisse di Luna.
Iniziamo a preparare la nostra postazione in tutta fretta perché la penombra sarebbe iniziata di lì a una mezz’oretta e quindi non c’era poi così tanto tempo. Purtroppo, con -1°C e nessun adattamento termico degli strumenti, nelle prime foto dovevo mettere a fuoco il mio fidato MTO500/8 di fabbricazione sovietica (c’è scritto MADE in USSR) che mi sta dando più soddisfazioni ora con l’avvento dei dorsi digitali che quando l’avevo comprato utilizzandolo con la pellicola.
Primo problema: le batterie della mia EOS 20D e della EOS 5D (hanno le stesse batterie) non reggono questo clima e si scaricano alla velocità della luce. Fortunatamente ho portato l’alimentatore con trasformatore da rete elettrica e il mio amico gentilmente mi ha prestato l’inverter e la presa dell’accendisigari.
Prima sorpresa: la batteria della EOS 1100D non fa una piega. Proprio niente, nemmeno la prima tacca di calo fisiologico con il freddo. Proprio nulla. Meno male!
Queste foto non vogliono avere valenza scientifica né astronomica in quanto per motivi organizzativi (da solo non ci sarei andato a meno che non fosse stato dal balcone di casa) e di rapidità di pianificazione dell’evento ero sprovvisto di montatura motorizzata che mi avrebbe permesso di spingermi oltre 1″ di posa, quindi tenendo bassi gli ISO e guadagnando in definizione. Magari sarebbe stato bello recuperare da qualche parte un rifrattore per non avere l’ostruzione centrale oppure un telescopietto anche solo un 114.
La testa a sfera del mio treppiede mi ha reso difficile mantenere l’orientamento della luna coerente per tutte le foto e pertanto questa eclisse di Luna nelle mie foto sarà un po’ rotante.
Secondo problema: controllo il time lapse. La lente frontale dell’obiettivo stava iniziando a condensare.
Terzo problema: una bomboletta d’aria compressa che in questi casi è risolutiva era a casa, il mio amico ne aveva un vasto assortimento e le vendo pure in negozio, quindi non era nemmeno di non sapere dove trovarle di domenica pomeriggio, proprio di averci pensato.
Quarto problema: Canon deve spiegarmi perché se manca l’alimentazione alla EOS 20D con il 18-55 f/3.5 – 5.6 IS II quando ritorna anche se l’obiettivo è impostato su messa a fuoco manuale, in realtà si riattiva l’autofocus. E’ bastata l’interruzione di corrente necessaria a accendere il motore della macchina (per evitare di dover spingere finita questa favolosa eclisse di Luna) per riattivare l’autofocus che ovviamente ha mosso la lente frontale e ha spostato il fuoco su un obiettivo senza infinito a fondo corsa e abbastanza buio da dover per forza foceggiare sulla luna. Quindi allineamento andato, spezzo il time lapse in due.
Con la EOS 5D faccio qualche foto di ambiente, niente di che prima che le batterie finiscano del tutto.
Il mio amico nikonista nel frattempo scatta a più non posso avvalendosi delle attrezzature più sofisticate, facendomi vedere che lui scatta dal cellulare, mica guardando nel mirino, gestisce tutto via wi-fi, mica come me che corro da un treppiede all’altro (scherzo, eh…)
E’ impressionante constatare i passi fatti dalla tecnologia in 4 anni (l’età della mia 1100D) rispetto alla sua attrezzatura nuovissima. Ho visto scattare a mano libera con cielo stellato che nemmeno a occhio quasi quasi si vedeva così bene…
Alla fine però l’obiettivoski russo ha fatto il miracolo…
Durante la totalità si è alzato un venticello umido da sud che in men che non si dica mi ha brinato la EOS 20D, la EOS 5D ma il mio fido MTO reggeva.
Ultimo problema della serata. Non dico che non mi sarei interessato al fenomeno se non ci fosse stata la possibilità dell’evento che sto per descrivere, ma sicuramente visto che non è la mia prima eclisse di Luna che vedo, il passaggio della ISS alle 06:08 davanti al disco lunare aveva il suo fascino.
“Ho controllato” dice il mio amico “bisogna essere almeno alla latitudine di Bellinzona perché sia possibile vederlo”
“Ok, perfetto”
Ok, magari 1800 metri più in basso ci saremmo riusciti… E’ passata sotto al bordo della luna, nel cono d’ombra della terra… Quindi, nonostante l’abbiamo vista a occhio, il contrasto con il nostro satellite era troppo elevato per poter scattare una foto del genere.
Devo dire che mi sono divertito un mondo con un amico come non facevo da tempo e che il risultato mi ha soddisfatto. Se si salverà qualcosa del time lapse lo pubblicherò a breve.