Un gabbiano reale con occhi bianchissimi che sembra scrutarmi almeno attentamente quanto io scrutavo lui. Sullo sfondo il mar di Tasmania.
Sperimentando il macro – Ragno Crociato – Araneus diadematus
Sebbene non sia un amante di insetti e aracnidi trovo comunque affascinanti i ragni crociati che si trovano in abbondanza dalle nostre parti. Sono abbastanza piccoli per non riuscire a fotografarli normalmente ma abbastanza grandi per le prime prove con il macro tramite lenti addizionali. Prima o poi sperimenterò i tubi di prolunga.
Eos 20D + 50mm F/1.4 @ F/22 + Lente addizionale +4
Fine di un’estate caldissima
Questa estate 2012 certo non è stata lunghissima ma durante il periodo in cui è stata calda lo è stata sul serio.
Ciò che generalmente indispone al mare o in vacanza è la pioggia ma dipende dai punti di vista e da con che occhi la si guarda.
Questa è l’inizio la perturbazione che dal 29 agosto 2012 ha iniziato a rinfrescare il nord Italia.
La ripresa è stata effettuata il 29 agosto in Liguria, dai Piani d’Invrea. Si vedono i rovesci che cadono in mare facendo cambiare il modo in cui si presenta la superficie dell’acqua.
Chiaro di Luna – Moonlight Time Lapse Full HD
Una sera di fine estate in liguria quando la brezza di terra inizia a sospingere cumuli bassi in cielo verso il mare. La luna riesce a spingere i suoi raggi fino a lambire il mare calmo di una serata tranquilla.
E’ possibile vedere in basso a sinistra una barca di pescatori che pescano con le lampade, una così detta “Lampara”.
Una stella (vista l’ora, la posizione e il periodo dell’anno probabilmente è Antares) fa capolino tra le nubi e sembra giocare a nascondino con la luna.
Dati del lavoro:
- Canon Eos 1100D + EF 20-35 f/3,5-4,5.
- 20 mm f/3,5 1/2s 3200 iso
- 1 scatto ogni 5 secondi, 760 fotogrammi @25fps
- Accelerazione temporale: 125x
Picchio Muratore
Decisamente non avevo già montato il teleobiettivo più adeguato, mica aspettano, eh?
Però diciamo che non è poi così frequente incontrare certi uccelli.
Giorni freschi
In questi giorni l’estate lascia un po’ di respiro. E anche a Milano si vede il cielo azzurro.
Quello che vuol dire avere sempre la fotocamera pronta. Due minuti e tutto è cambiato.
Uluru, Ayers Rock
Sin da quando ho visto la prima foto di Uluru sul libro di geografia alle medie, mi sono convinto che un giorno o l’altro sarei andato a vederlo.
Le aspettative erano grandiose e non sono state per niente deluse. Avevo talmente mitizzato questa formazione che dall’aereo l’ho vista anche se non era la formazione giusta.
Quando si atterra all’aeroporto di Ayers Rock, se si è seduti a Sinistra si gode della vista di Uluru che sporge dalle strutture aeroportuali mente l’aereo atterra e si muove sulla pista. In ogni caso è possibile vedere la formazione anche dal lato destro ma solo in fase di allineamento alla pista prima della discesa.
Il mio consiglio, se si vuole vedere Ayers Rock e King’s Canyon con la valle del vento è di noleggiare una macchina.
Se si forzano i tempi è possibile arrivare il primo giorno, prendere l’auto in aeroporto, andare a posare i bagagli in albergo, vedere la sera stessa il tramonto su Uluru, svegliarsi prestissimo la mattina (checkout e bagagli in macchina) vedere l’alba su uluru, visitare un pochino i dintorni, pranzare e andare a prendere l’aereo. In meno di 48 ore. Visti i costi delle escursioni, noleggiare una macchina piccola (non serve il 4×4 in nessun caso per vedere Ayers Rock) è più economico di fare le visite guidate.
L’impressione che si ha vedendo spuntare Ayers Rock mentre ci si avvicina è semplicemente grandiosa. Veder spuntare dal nulla questa formazione è proprio speciale.
Il mio consiglio è quello comunque di non perdersi il tramonto e l’alba e soprattutto di non fuggire prima che siano comparse le stelle (stando attenti a non rimanere chiusi nel parco) perché lo spettacolo che offre la natura in questo punto è qualcosa di meraviglioso.
Uluru da lontano è proprio incredibile ma da vicino si capisce perché gli aborigeni attribuissero a quel luogo attributi magici e trascendenti. Sembra di entrare in un’altra dimensione.
Esiste un luogo particolare, per vedere il quale si cammina per qualche centinaio di metri in un piccolo canyon nella formazione fino a raggiungere una pozza d’acqua che scende per ruscellamento per giorni dopo la pioggia e forma una pozza d’acqua che serviva sia per bere che per la caccia. Infatti, essendo l’unica fonte d’acqua accessibile in un territorio molto vasto, gli animali si spingevano spesso per abberverarsi e si inserivano in una trappola naturale nella quale era molto facile catturarli.
Vicino all’inizio del percorso che porta alla pozza d’acqua, si trova una caverna che porta la testimonianza del passaggio delle popolazioni aborigene con dipinti rupestri che lasciano a bocca aperta.
Ma come tutti i viaggi, finiscono e così ho voluto dare un ultimo saluto ad Ayers Rock, anche se per me è solo Uluru.
Saluti da Mallorca
Anche io che non apprezzo tantissimo il mare sono rimasto colpito dall’isola.
Acqua
Mi è sempre piaciuto fotografare l’acqua, sia quando questa esprime potenza e furia, sia quando trasmette tranquillità.
Il mare in particolare, quando si infrange sugli scogli mi da sempre l’impressione, in parte di tranquillità e in parte di potenza inespressa, un potenziale che potrebbe diventare distruttivo a seconda di come cambiano gli elementi.
Sono rimasto affascinato, alle Blue Mountains, da questa cascata. Allungando il tempo di posa l’effetto di tranquillità dell’acqua tranquilla che scorre è garantito.
Sydney by Night
Qualche scatto di Sydney di notte, alcune sono pose lunghe, altre sono foto istantanee.