Milano, di mattina presto. Il mattino ha l’oro in bocca.
Durante le feste la città sembra dormire, e, la mattina durante le feste, Milano conserva un’aura di sacralità e sembra essere sospesa nel nulla. Sospesa tra la frenesia del giorno prima e la vita rilassata del giorno dopo.
Ho intitolato la foto precedente “la Milano da bere” non perché fosse mia originale intenzione il tema della foto, ma mi è stato fatto notare che tendo a raffigurare la mia (ormai da più di 10 anni lo è) città con una particolare atmosfera pulita, colorata e ottimista che si respirava nel periodo definito Milano da bere.
Corso Vittorio Emanuele vuoto è una delle cose che mi piacciono di più quando giro fuori orario di massa. Negozi chiusi o in fase di preparativi, qualche pattuglia della polizia locale, qualche passaggio rapido in bicicletta, e raramente trovo qualcun altro armato di obiettivo con il quale mi scambio un’occhiata di intesa (seguita immancabilmente dal rammairco reciproco perché ci rovineremo le foto a vicenda con la nostra presenza).
Armato di 20mm e Full Frame, mi posso concedere il lusso di fotografare questa chiesa, molto particolare. Ricordo la prima volta che la vidi. Così vicina al Duomo di Milano, così vicina a San Babila e comunque grande e frequentata. Mi lasciò un senso di stupore che mi portò presto a visitarla al suo interno. Conserva il fascino di una chiesa a pianta tonda, probabilmente ne parlerò in un altro post con foto degli interni.
Probabilmente l’ho già scritto e sono noioso, ma questo scorcio del Duomo mi affascina oltre misura. Questo edificio magnifico, imponente e al tempo stesso splendido, che fa capolino procedendo da San Babila, mi è sempre piaciuto. E cercavo proprio di immortalarlo con le luci dell’alba.
Poi, nelle prime luci dell’alba, arrivi alla curva di Corso Vittorio Emanuele e ti colpisce in tutta la sua bellezza. C’è poco da fare. Questo colosso di marmo Rosa tutto cesellato, scolpito, con tutte le guglie, le statue e quel suo stile inconfondibile, è proprio bello. Peccato le pubblicità sui ponteggi ma si sa, la Fabbrica del Duomo non è mai chiusa.
Piazza del Duomo, vista da questa prospettiva, mette in risalto Palazzo dell’Arengario e Palazzo Reale. Più in fondo il palazzo con la terrazza Martini, punto cardine degli Aperitivi tanto amati dalla città di Milano. Cosa che in 10 anni di vita milanese, ancora non fa parte di me.
La galleria è la mia nemesi. Il mio amore per la geometria, le linee e le simmetrie va sempre a farsi benedire perché è simmetrica ma non alla perfezione. La luce dell’ingresso verso il duomo pende leggermente allontanandosi dal Duomo stesso. E’ veramente stressante. Non ho ancora una foto che mi soddisfi appieno della galleria. Dovrò cambiare approccio probabilmente.
A Maria nascente è intitolato il Duomo di Milano. Mi sono sempre interrogato sulla curiosità di questa scelta e prima o poi riuscirò a trovare il tempo di andare a fondo. Anche il Duomo è difficilmente fotografabile per intero di fronte, vuoi per la gente, vuoi perché al centro della piazza (punto ideale con un medio-grandangolo) c’è la statua di Vittorio Emanuele a Cavallo.
E con la luce che continua a cambiare mi godo la città che si risveglia, e i punti di solito affollati che, piano piano, iniziano a richiamare persone. La statua equestre di Vittorio Emanuele riporta la dedica dei milanesi.
Seguendo il mio percorso, tutt’altro che rettilineo, per il centro di Milano, mi imbatto nella vetrina del Camparino, storico bar milanese, nella quale si riflette il Duomo, richiamato anche nell’insegna al neon sopra al marchio.
Quest’anno l’albero di Natale in galleria aveva una trama luminosa molto gradevole e quindi non ho potuto non immortalarlo a mio modo. Un giorno devo provare a fare un giro per i camminamenti che hanno riaperto vicino alla copertura della galleria.
Mi sono accorto che per una persona della mia statura, in piedi in piazza della scala, quasi all’imbocco della galleria Vittorio Emanuele, la terrazza Martini tocca la volta dell’ingresso opposto. Mi chiedo quanto questo sia un caso e quanto sia voluto. Mi è stato fatto notare che l’insegna è volutamente appesa sotto il cornicione per essere visibile da tutta la galleria.
Un punto certamente riconoscibile della città di Milano, è la torre del Filarete, al castello sforzesco. In questo caso si riflette nella fontana di fronte, abbellita dal ghiaccio che oramai si forma di rado.