Il lago di Varese dalla Schiranna

Schiranna, dopo la tempesta

Il 9 agosto 2017 mattina, alla Schiranna di Varese, verso le 7:30 di mattina.

Il lago di Varese dalla Schiranna
Il lago di Varese dalla Schiranna, con il vento che increspava la superficie, e una cellula temporalesca sopra lo specchio del lago.

Sono rimasto affascinato dal gioco di luci che si è creato con una piattezza di toni nella parte destra dell’immagine e al contempo un contrasto con la parte sinistra della stessa. Inoltre è difficile vedere il lago di Varese con le onde, per sua natura è quasi sempre calmo.

 

San Donato Arezzo – fuochi d’artificio

San Donato ricorre il 7 agosto.

La sera precedente, il 6 agosto, è stato festeggiato dalla città di Arezzo.
Come di consueto per la festa del Patrono, San Donato, viene effettuato uno spettacolo pirotecnico.
Da diverso tempo inseguo i fuochi d’artificio e non ero mai riuscito a fotografare il “fiore”.
Tra impegni e lavoro riesco a fotografare principalmente durante i fine settimana e le ferie.

Mi capita spesso di essere fuori sede quando capitano questi eventi. Il treppiede è d’obbligo, anche quando i fuochi sono vicini.

La mia esperienza precedente, in cui sono riuscito a prepararmi e tenere un approccio studiato al fenomeno, è stata la festa di fine estate 2013 di Subbiano. In questa occasione ero sufficientemente vicino da usare una focale corta, e la difficoltà principale risiedeva nell’indovinare l’altezza dell’esplosione. Con il treppiede non è possibile inseguire il razzo in salita e quindi, da vicino, è facile che qualcuno rimanesse parzialmente tagliato dal fotogramma.

Nel caso dello spettacolo per la festa di San Donato, mi trovavo circa a 10 km in linea d’aria, quindi con un 500 mm su full frame avevo un livello di dettaglio sufficiente, con un quadro sufficientemente ampio per non avere il problema della differenza di altezza a cui esplodono i vari fuochi.

Il Fiore - fuochi San Donato
Il Fiore

Il Fiore

Il fiore è una figura che inseguo da diverso tempo (io la chiamo così ma il motivo è abbastanza evidente) in cui il razzo lascia una scia luminosa del suo percorso (a occhio nudo si vede solo un puntino che si muove) sulla posa lunga, e l’esplosione del fuoco a raggiera costituisce i petali del fiore stesso.

Inutile dire che con la varietà di fuochi d’artificio che generalmente vengono esplosi, non è semplicissimo fotografare il fiore. Da distanza ravvicinata devo riprovare ma penso che sia molto più difficile.

Il Fiore - San Donato Arezzo
Il Fiore

Questo fiore è esploso molto più in basso, infatti ha il gambo più corto.

Tecnica usata.

La tecnica che ho adottato è la seguente, dopo aver trovato la sensibilità adatta a pose che vanno da 1 a 4 secondi, generalmente le pose sono da 1,5 – 3 al massimo, imposto la fotocamera con la posa B e manualmente agisco sullo scatto remoto per partenza e termine della posa.

Sarebbe interessante scoprire se qualcuno usa altre tecniche.

Di seguito una breve galleria con tutti gli scatti della serata di San Donato.

Making of all'alba

Allineamento pianeti 2015 – 2016

Allineamento pianeti

L’allineamento dei pianeti che ha interessato la fine del 2015 e l’inizio del 2016 è un fenomeno che non ha nulla di pittoresco o spettacolare come una cometa visibile a occhio nudo o come un’eclisse di luna ma ha comunque il suo fascino per chi ha osservato a lungo il cielo sia come semplice appassionato che come astrofilo.

Infatti un allineamento non è un fenomeno così frequente, tanto più quando coinvolge tutti  quattro i pianeti visibili a occhio nudo, la Luna, Mercurio (grande assente questa volta).

Questa volta mi sono svegliato presto la mattina per essere (nei miei programmi) alle 6 in punto al lago di Varese, nello specifico all Schiranna per vedere se il posto fosse consono alle fotografie ed in caso potermi spostare per trovare un altro posto. Il giorno 25 gennaio 2016 alle ore 6:14 con -2°C arrivo alla schiranna di Varese, parcheggio e mi dirigo verso la spiaggia che ricordavo diversa ma ora c’è il Lido che nonostante la sua forma proprio brutta, non mi ha impedito di fare fotografie. Fortunatamente ricodavo molto bene il posto e quindi i pianeti erano tutti visibili, con il primo rossore del crepuscolo prima dell’alba, Venere era appena più alta della coltre spessa di foschia all’orizzonte e gli altri pianeti erano lì ad aspettarmi.

Luna piena e Giove
Luna piena e Giove

Arrivato in riva al lago ho iniziato a calibrare i tempi di posa, la sensibilità e il bilanciamento del bianco e ho messo in piano il treppiede alla luce della luna piena. L’allineamento era evidente, una linea retta di puntini luminosi non tremolanti. Per il totalmente profano specifico che per distinguere una stella luminosa da un pianeta basta osservare attentamente se la luce tremola o meno. Nel caso non tremoli anche in caso di vento, beh, è un pianeta di sicuro.

Making of
Making of

Anche se cronologicamente la foto è successiva ho voluto documentare la modalità di ripresa della scena. L’intervallometro mi fornisce anche la possibilità di fare lo scatto remoto per non introdurre vibrazioni premendo il pulsante di scatto della fotocamera.

Per scattare queste foto ho utilizzato una Canon EOS 5D prima serie con un 20-35mm f/3,5-4,5 a 20mm in modo da coprire sulla diagonale del fotogramma 94° di campo. Purtroppo la separazione angolare da Venere a Giove in questo allineamento di pianeti è stata di 112° 2′ e 40”, ben al di là delle possibili tolleranze per sperare di riuscirci con un solo scatto. Quindi mi sono trovato costretto a lavorare sul contrasto e passare due scatti a un allineatore in modo da correggere le distorsioni tipiche di un grandangolare e fare un mosaico di due scatti.

Questo per spiegare perché i primi 3 pianeti in questo allineamento sembrano in fila nello scatto risultante mentre Giove, sembra fuori allineamento. In realtà una linea retta che passa al bordo di un grandangolo curva. I primi 3 tagliavano in diagonale il fotogramma e quindi sono rimasti sostanzialmente dritti, Giove invece, spostando l’inquadratura è rimasto nell’angolino in alto a destra e pertanto la congiungente da Marte si è deformata. Purtroppo ho mosso la fotocamera su un solo asse per avere la ripetibilità degli scatti visto che li ho ripetuti dalle 6:30 alle 7:15 più o meno in continuazione nella speranza sorgesse Mercurio e fosse visibile. Infatti Mercurio avrebbe passato l’orizzonte ideale all 06:59 e verso le 7:15 non sarebbe stato più posibile vedere i pianeti pr via della luminosità del crepuscolo. Purtroppo non è comparso visibile per via delle alture e della cappa di foschia sulla pianura in lontananza. Sarebbe stato bellissimo avere un allineamento di 5 pianeti.

Allinamento dei pianeti
Allinamento dei pianeti

Segue la foto con evidenziati i nomi dei pianeti partecipanti all’allineamento.

Allinamento dei pianeti, con i nomi
Allinamento dei pianeti, con i nomi

Si tratta dello stesso scatto in modo da non deturpare il primo e permettere lo stesso di ammirare lo spettacolo.

Durante l’oretta in cui mi si sono brinati i baffi e metà attrezzatura, ho avuto l’incessante compagnia di una colonia di germani reali che con il loro starnazzare, nuotare e volare mi hanno fatto sentire un po’ meno solo e mi hanno tenuto allegro anche perché hanno fatto un chiasso che non mi sarei mai aspettato.

Folaga
Folaga

C’era anche una colonia di folaghe che sono state più tranquille.

Constatato con amarezza che in questo allineamento di pianeti Mercurio non ha fatto capolino (per lo meno il 25 gennaio) ho iniziato a giocare con le increspature dell’acqua lasciate dalle folaghe e con l’intervallometro a cercare la foto “perfetta” dell’alba.

Germani reali nella luce dell'alba
Germani reali nella luce dell’alba

I momenti che precedono il sorgere del sole sono più affascinanti, per quello che mi riguarda, di quelli immediatamente successivi al tramonto. La vita che inizia a svegliarsi, qualche animale che anticipa, qualcun altro che arriva dopo…

Germani reali nella luce dell'alba
Germani reali nella luce dell’alba

In più il lago di Varese ha sempre il suo fascino particolare in questo momento della giorata in quanto, dalla Schiranna, tutto quello che succede in cielo si riflette in acqua dando ancora maggior risalto alla bellezza del momento.

Making of all'alba
Making of all’alba

Coi germani a tenermi compagnia continua la mia ricerca della foto perfetta dell’alba, che alla fine non è proprio così perfetta ma mi ha lasciato pienamente soddisfatto.

Alba
Alba

Lo scatto precedente è il risultato, quasi pittorico.

Panorama poco prima del levar del sole
Panorama poco prima del levar del sole

Mentre questo, appena sopra, è il risultato dello stesso momento con un teleobiettivo puntato solo al sorgere del sole. Il punto è facilmente identificabile sulla foto precedente.

Freddo

Milano, a spasso per il centro

Milano, una mattina di gennaio

Metti insieme, un sabato mattina, una passione che si sta risvegliando di prepotenza, Milano, due nuovi amici, una luce strana e il cielo sereno… E cosa ottieni? Milano è sempre bella!

Castello Sforzesco di Milano
Castello Sforzesco

L’appuntamento è in Duomo, ma la gente, la luce, inizio a fare qualche prova che non mi convince, mi dedico a fare qualche ritratto e poco più. Quando arriviamo al castello è quasi deserto (e vivendo a Milano non mi è mai capitato) e non posso farmi sfuggire l’occasione, specialmente di giocare un pochino con la fontana.

La fontana e la torre del Filarete a Milano
La fontana e la torre del Filarete

Questa fontana onestamente non riserva nulla di particolarmente artistico ma offre una sorta di potezione al castello, come una cortina che lo nasconda alla vista parzialmente lasciando intravedere che dietro c’è qualcosa che val la pena visitare. Invoglia il visitatore di Milano a soffermarsi, osservare e voler passare oltre.

 

Piazza d'armi del castello sforzesco, Milano
Piazza d’armi

Le poche persone presenti all’interno del castello non disturbano la mia voglia di immagini pulite e posti deserti. Ma vivendo a Milano un po’ ci ho fatto il callo. Purtroppo non è che si possa pretendere di avere la città tutta per sé anche se è un sogno nel cassetto, anche solo per qualche ora.

 

La tipica foschia a Milano
La tipica foschia milanese

La foschia è una costante in tutte le foto scattate in questa città, ci si deve fare l’abitudine. Ogni tanto si trova anche il modo di valorizzarla, facendola entrare di diritto come soggetto in qualche scatto.

Freddo
Freddo

Nonostante l’inverno per nulla rigido fino a qualche tempo fa, e non particolarmente rigido ora, mi ha sorpreso trovare ghiacciata questa vasca d’acqua. Sin dalla mia prima visita di Milano (avevo credo 7 anni) questo punto del castello sforzesco mi ha suscitato il desiderio di scattare una foto. Tutt’ora ne ignoro il motivo. Oggi cercavo le simmetrie e le geometrie di questo scorcio così particolare di uno dei luoghi più significativi di Milano.

Estate, caldo, sole

Estate, caldo, sole

Estate. C’è chi la aspetta tutto l’anno, io invece aspetto solo il momento in cui si torna costantemente sotto i 26°C. Purtroppo non ce la faccio con il caldo. Sembra assurdo ai più ma a me l’estate non piace. Preferisco di gran lunga l’autunno come stagione perché. da appassionato di fotografia, i colori sono più vivi, esistono situazioni di luce più tenui di un’illuminazione secca che non da tregua, tornano i mezzi toni e torna ad essere possibile giocare con i mezzi toni.

Estate, caldo, sole
Estate, caldo, sole

Questa fotografia risale al giorno 11 giugno 2015 ed è uno di quei momenti da prendere quando arrivano perché 2 minuti prima e due minuti dopo non sarebbe stato più possibile effettuare questo scatto. Estate vuol sicuramente dire giornate più lunghe, più facilità a fare uscite, gite e quant’altro ma per me l’estate è anche quel momento in cui fa caldo, fa caldo, fa caldo e ancora fa caldo. Alle volte solo pensare di fare qualcosa è sconvolgente. Quando arriva settembre torna la voglia di fare, l’energia per girare e soprattutto meno folla nelle località delle gite.

L’estate è la stagione che porta le zanzare, le lunghe notti insonni sperando in un alito d’aria oppure i lunghi giorni doloranti se decidi di dormire con l’aria condizionata accesa.

Non vedo l’ora che il 23 settembre porti con se le foglie gialle, il fresco le giornate più corte, le prime nebbie nelle risaie e gli stormi migratori. Con l’autunno continuerà la frequenza di aggiornamento di questo spazio fiaccata dall’iperlavoro che porta l’ansia di andare al mare e di chiudere tutto.

P.S. ancora 63 giorni e l’estate è finita!

Banca Mutua e galleria Liberty

Anghiari, semplicemente incantevole.

Anghiari è una città adagiata su una forte pendenza, ricca di storia e cultura. Non mi soffermerò né sulla battaglia né su notizie storiche e architettoniche ma semplicemente cercherò di riassumere in pochi scatti ciò che della città mi ha colpito.

La discesa di Anghiari
La discesa di Anghiari

Si può arrivare da Anghiari da più direzioni ma ritengo che arrivarci dall’alto (e non perché provengo sempre dalla strada di Catenaia) sia ancor più suggestivo in quanto dalla piana si perderebbe un gioco prospettico che mi piace molto. Dalla cima della discesa al fondo della piana la strada è dritta come un fuso. Questo crea nell’osservatore un senso di stupore e appaga certamente la vista.

Se non siete molto abili alla guida sconsiglio vivamente di percorrere la strada, solo in discesa, ma usare la circonvallazione meno ripida.

La discesa di Anghiari
La discesa di Anghiari

Le foto qui presenti mostrano Anghiari in un momento di stop al traffico. Come si può intuire dall’immagine la strada è molto trafficata. Solitamente si può parcheggiare al bordo strada e quindi è difficile poter passeggiarci liberamente per fare queste foto se non in occasione di feste con mercato come in questo caso per il 25 aprile.

Santa Maria Maddalena
Santa Maria Maddalena

La chiesetta di Santa Maria Maddalena di Anghiari è per me uno di quegli appuntamenti fissi, il link precedente porta a un’altra mia foto, in periodo invernale, con pochissima luce e contiene indicazioni sulla chiesetta. La prima volta che ci sono entrato è stato quasi per caso e non sospettavo che ci fosse una chiesetta così raccolta e antica entrando da quella porta seminascosta lungo le case sulla discesa.

Banca Mutua e galleria Liberty
Banca Mutua e galleria Liberty

Un altro punto fisso delle mie visite ad Anghiari è questo scorcio, ritengo che l’insegna che recita “Banca Mutua Popolare Aretina” sia una piccola opera d’arte anche con la lampada e il suo sostegno ad angolo. Più in là la galleria nel magnifico stile Liberty che sicuramente merita un’occhiata. Purtroppo normalmente è passaggio abituale del traffico automobilistico quindi non è facile perdersi in osservazioni approfondite. Da questo punto, dove c’è una piazza con un bronzo di Garibaldi che guarda Roma, si può accedere al cuore della vecchia Anghiari.

Le vie di Anghiari
Le vie di Anghiari

Passeggiando per Anghiari, tra tutti i saliscendi, non si può che guardarsi in giro, passeggiare con il naso all’insù e godersi lo stile tipico di questa città che conserva il suo antico splendore.

Dopo un po’ di gironzolare per Anghiari, trovo una parata in costume, con tanto di musici e dipendente comunale in giacca del vestito e pantaloni catarifrangenti che gira attorno ai musici scandendo il tempo come fosse il direttore d’orchestra con le dita. Più tardi lo trovo con un panino con la porchetta più grande di lui. Favoloso.

La parata del 25 aprile
La parata del 25 aprile

Rimangono scorci di cui non ho pubblicato foto che forse sono ancora più graziosi di quanto finora presentato. Anghiari merita sicuramente una visita.

Da Puerto Natales al lago Pehoe

Torres del Paine

Il parco nazionale di Torres del Paine è la zona protetta più grande del Cile ed è tra le più importanti aree di interesse naturalistico cilene.

Fa parte della zona climatica della patagonia cilena ed offre a chi passa degli spettacoli notevoli.

Da Puerto Natales al lago Pehohe
Da Puerto Natales al lago Pehoe

Il territorio sembra essere piatto e desolato ma ben presto, lasciata la strada asfaltata, diventa montuoso e più interessante procedendo lungo il nostro tragitto all’interno del parco di Torres del Paine.

Lago Pehoe
Lago Pehoe

Ci viene spiegato dalla guida che il lago è molto esteso e l’acqua è pulitissima. Inoltre impariamo molto presto cosa ha da offrire sempre questo territorio. La Patagonia è bellissima ma ha molto, molto vento da offrire.

Vento
Vento

Riprendiamo il percorso verso l’albergo situato all’interno del parco di Torres del Paine con la strada che si fa sempre più interessante. Il ponte in legno in macchina decisamente mi mancava tra le mie esperienze di viaggio.

Verso Pehoe
Verso Pehoe

Per la cronaca, alla destra del ponte era in costruzione quello nuovo, si scorge qualche pezzo di recinzione arancione del cantiere.

La nostra destinazione non si fa attendere più di tanto e ben presto troviamo un piccolo spiazzo con l’albergo Pehoe.

Hotel Pehoe
Hotel Pehoe

L’hotel Pehoe è ubicato in una posizione meravigliosa ed ineguagliabile per la vista, diretta sul Cierro Torre, complesso montuoso che da il nome al parco di Torres del Paine. Ciò che di questo posto è ineguagliabile è il fatto che, nonostante il tempo grigio, i panorami erano ugualmente emozionanti.

Cuernos del Paine
Cuernos del Paine

Il motivo che rende speciale l’hotel Pehoe è il fatto di essere su un’isoletta all’interno del lago Pehoe, affacciato alle Torres del Paine con un salone da pranzo con ampie vetrate sul lago e le montagne.

Si accede all’albergo solo tramite un ponte pedonale in legno che porta in un posto che sembra sospeso nel nulla.

Accesso all'albergo Pehoe
Accesso all’albergo Pehoe

Dall’albergo parte un sentiero che si allontana poco ma permette di avere già una visione decisamente migliore dei dintorni, rendendosi conto della conformazione dei dintori.

Il lago Pehoe e le Torres del Paine
Il lago Pehoe e le Torres del Paine

In questo frangente facciamo di nuovo incontro con un uccello meraviglioso e maestoso tipico della zona, il Condor. Il Condor delle Ande (Vultur Gryphus) ha un’apertura alare fino a 3,25 mt. La sensazione che sia il padrone indiscusso dell’aria è molto forte. Ci è stato raccontato che è talmente grosso che non riesce a volare quando piove perché se si bagnano le piume si appesantisce troppo. Allora ci si può avvicinare con cautela perché non può volare via.

Il condor delle ande
Il condor delle ande

Quando volteggia è maestoso e si sposta in modo aggraziato nonostante le dimensioni.

Vultur Gryphus
Vultur Gryphus

Le penne delle estremità delle ali che si separano in maniera caratteristica lo rendono riconoscibile a prima vista.

Parco nazionale di Torres del Paine
Parco nazionale di Torres del Paine

La visita al parco di Torres del Paine ci ha riservato molte scoperte, molti panorami e una sensazione di contatto con la natura come raramente oggigiorno si riesce ad avere.

Il Perito Moreno

Perito Moreno

Il Perito Moreno

Unico ghiacciaio ai giorni nostri che non si ritira ma si espande. Viene chiamato il gigante bianco e il motivo lo si capisce subito appena lo si vede.

Il Perito Moreno
Il Perito Moreno

A prima vista l’impatto è maestoso, una massa imponente di bianco-azzurro venato da qualche striatura grigia e nera qua e là… Il Perito Moreno è incuneato tra due monti e si getta nel Lago Argentino arrivando a dividerlo in due in quanto lo attraversa e tocca la terra ferma formando una diga di ghiaccio

Incontro con il Perito Moreno
Incontro con il Perito Moreno

Ciò che colpisce di più visitando il Perito Moreno è il silenzio. Avere la fortuna di essere soli a osservarlo pone automaticamente in una situazione mistica di contemplazione delle bellezze del creato. Proprio quando si pensa al silenzio si inizia a sentire la voce del gigante.

Sempre più vicini
Sempre più vicini

Avvicinandosi ci si accorge della montagna di ghiaccio, dell’imponenza, della maestosità e al contempo della delicatezza del ghiacciaio. Alla più piccola variazione di luce, l’azzurro lascia lo spazio al celeste, fino quasi al grigio, i riflessi e le luci si susseguono e danno vita a questa enorme massa bianca.

Il lato basso della diga
Il lato basso della diga

Periodicamente, ogni manciata d’anni, la pressione dell’acqua sul lato sinistro del ghiacciaio diventa sufficiente a far crollare la diga, cioè l’ultima propaggine del Perito Moreno che si congiunge con il lato di terraferma dalla quale è possibile osservarlo. Questo crollo provoca inondazioni in aree di pascolo e di prati.

La voce del Perito Moreno
La voce del Perito Moreno

Il silenzio della zona è rotto solo da rumori di rottura, colpi secchi seguiti dai tonfi dei blocchi di ghiaccio che cadono in acqua. E’ la voce del Perito Moreno, sempre uguale e sempre diversa.

Piccoli iceberg
Piccoli iceberg

Rimanendo qualche giorno in zona, è possibile osservare nel Lago Argentino dei veri e propri iceberg che si staccano dal Perito Moreno e si allontanano sciogliendosi piano piano nel lago. Un’esperienza che emoziona ancora dopo anni nel raccontarla, un paesaggio unico, incontaminato e selvaggio capace di regalare grandissime emozioni.

Autunno, Èze

Èze, tra profumi e scorci

Cittadina francese sulle colline delle alpi marittime, è un borgo con due anime. Infatti Èze-Village è un borgo storico arroccato su di una collina.

Arrivo a Èze
Veduta dalla porta della città

Il borgo domina il territorio circostante e non è un caso che l’arrivo nella cittadina avvenga tramite fortificazioni del XIV secolo.

Il borgo di Èze
Il borgo di Èze

L’atmosfera che si respira è di tranquillità e pacatezza. Complice l’autunno inoltrato le presenze turistiche non sono così accentuate. Èze sembra riposare in cima alla collina.

Porticato con Lanterna, Èze
Porticato con Lanterna

Pare che Nietzsche abbia avuto l’ispirazione per uno dei capitoli di “Così Parlò Zarathustra” durante la salita a questa cittadina.

Scalinata, Èze
Scalinata

Una cosa che colpisce di questo villaggio, è la presenza della vegetazione al suo interno. Infatti in paesini di montagna che possono assomigliarvici, la vegetazione è estranea al contesto abitato, in quanto il paese è immerso nel verde. Quindi per combattere il freddo le abitazioni sono così vicine le une alle altre da non lasciar spazio alla vegetazione.

Èze, borgo mediterraneo
Èze, borgo mediterraneo

Passeggiando per il villaggio, come già detto, si può avere l’impressione di essere in un borgo appenninico, ma ogni tanto compare qualche segnale che mostra la sua vera natura di un paesino a poca distanza dal mare.

Èze, vite rossa
Vite rossa

Sensazioni, colori e profumi sono le parole chiave che guidano alla scoperta del borgo di Èze-village. E’ bello perdersi tra le sue stradine semplicemente andando a zonzo.

Autunno, Èze
Autunno

Finita la visita al borgo, e approfittando del riposo offerto da una panchina, uno scatto regalato per gli amanti della fotografia geometrica. Due aerei lasciano la loro scia e si comgiungono al limite del tetto della casa di fronte.

Aerei, Èze
Aerei

Arrivederci, Èze-Village, la prossima volta magari ci sarà il tempo per una visita al giardino esotico. Purtroppo questa volta il tempo a disposizione è stato limitato, ma è valsa la pena di visitare una cittadina così singolare.

Nizza, Miroire d'eau

Nizza, perla del Mediterraneo

Nizza si distende lungo un piccolo golfo, distesa lungo una spiaggia ampia ma senza molta sabbia lambita dal mar Mediterraneo, tra il porto, appena prima della città antica, e l’aeroporto. Città della costa azzurra ad appena 40 km da Ventimiglia, è molto accessibile e la popolazione di Nizza accetta di buon grado di farsi capire anche dagli Italiani.

Veduta di nizza
Nizza nella luce del mattino

Una volta passati da Nizza, è difficile dimenticarla. Nizza viene chiamata la perla del mediterraneo. Nota per la sua vocazione turistica, antico porto di mare, in realtà è molto di più di quanto si voglia mostrare.

Nizza
Vista di Nizza alle prime luci dell’alba

Andando verso piazza Massena, si passa dai Giardini Alberto Primo dove è installato un sistema che nebulizza acqua per creare dei giochi di luce molto suggestivi. Nizza ha investito molto sui parchi e sulla vivibilità della città

Nizza giarino Alberto Primo
Nebbia artificiale

Passeggiare nei giardini Alberto Primo con questi giochi di nebbia è particolarmente divertente.

Nizza Giardini Alberto I
Veduta dei giardini Alberto I a Nizza

Nizza deve il suo nome ai marsigliesi che, probabilmente, la chiamarono così a seguito della rivendicazione della città sui genovesi. Non a caso infatti, Nizza deriverebbe dal greco Nikaia ovvero Nike, Vittoria.

Nizza bilingue
Iscrizioni bilingue

Terra di mezzo,  la perla del mediterraneo. Contesa tra Francia ed Italia, a lungo facente parte del Ducato di Savoia, Nizza finalmente nel 186o ritorna ad essere francese.

Place Massena Nizza
La fontana con Place Massena, cuore pulsante di Nizza, sullo sfondo

Tutte le giornate hanno un termine, e a un certo punto il Miroire d’eau viene spenta, la fontana che costeggia roue Massena fino a Place Massena. E’ ora di rientrare e salutare questa Nizza.

Nizza, Miroire d'eau
Miroire d’eau, Nizza

Poetica, colorata, Nizza è turistica, ma non banale, colorata ma non eccessiva.