E’ tanto tempo che non scrivo in questo spazio e che non pubblico miei lavori.
Purtroppo il tempo è tiranno e ho ceduto all’immediatezza di pubblicazione dei social anche se questo mi ha tolto parte del contatto con il lavoro dietro alla pubblicazione.
Ho passato un anno con molti cambiamenti, che mi ha portato ad allontanarmi un po’ dalla fotografia analogica, questo periodo della pandemia non ha certamente aiutato a fare fotografia analogica, avendo il mio “laboratorio” abbastanza lontano da casa.
Ma la sensazione di creare un’immagine dal principio alla fine, con processi per lo più fisici e non solo virtuali è qualcosa di inesprimibile. E’ bello e mi da la possibilità di essere più in contatto con il risultato finale.
La fotografia analogica ti porta a sperimentare grandi strumenti dimenticati, strumenti di altri tempi ormai dimenticati ma che ti riportano al contatto con quello che vuoi trasmettere e riprodurre.
In ultimo il processo di sviluppo ti costringe a pensare ulteriormente, dopo averlo fatto in fase di scatto per adeguare i tempi e le modalità di sviluppo per ottenere il risultato voluto.
La possibilità di scelta, nella fotografia analogica inizia ancora prima di pensare al primo scatto. La scelta della pellicola influenza direttamente il risultato finale. Questo implica anche avremo 36 foto con lo stesso “stile” che ci impongono a compiere delle scelte in fase di scatto per adattarsi alla scelta presa in origine. Di contro è più semplice portare a casa un risultato comunque accettabile anche in caso di errori.
Sono convinto del fatto che con la pellicola è sempre possibile portare a casa un risultato.
Tornerò a pubblicare ancora, spero a breve.